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OPINIONE

Attività ispettiva e civiltà giuridica: finalmente insieme

Ci si è chiesti spesso quanto il contribuente avrebbe dovuto attendere affinché la civiltà giuridica potesse accompagnare i protagonisti del rapporto tributario sin dall'attività ispettiva. E ancora più spesso il contribuente ha dovuto porsi un banale quesito: perché si pretende l'esistenza di una norma per applicare il buon senso? Il Comando Generale della G.d.F., già con la circolare n. 1/2018, aveva iniziato a dare positive risposte ai due quesiti, diramando istruzioni operative che si caratterizzano per il giusto contemperamento tra applicazione delle disposizioni normative e attenzione ai diritti sostanziali del contribuente . Tali risposte sono state confermate e addirittura ampliate nel corso di Telefisco 2018 che per la prima volta ha conosciuto la G.d.F. in veste di attore dei chiarimenti ai quesiti posti dal contribuente.

ACCERTAMENTO

Telefisco 2018: i principali quesiti

In occasione della manifestazione Telefisco 2018 , l’Agenzia delle Entrate e il Mef hanno fornito alcuni chiarimenti sulle novità tributarie di quest’anno, che sono state introdotte dalla Legge di bilancio e dal decreto fiscale collegato e la Guardia di finanza ha dato risposte con riferimento ai quesiti posti in tema di ispezioni, verifiche e garanzie per i contribuenti anche alla luce degli indirizzi operativi dalla stessa espressi con la circolare 1/2018 .

Importanti passi verso la parità del rapporto tributario

Basta poco per condurre una verifica tributaria in modo più sereno. Il difetto di serenità, purtroppo troppo spesso presente, non giova a nessuno: non giova all'autorevolezza dei protagonisti della verifica né alla giusta determinazione della materia imponibile. Nel corso di Telefisco 2018, la G.d.F. ha fornito risposte ai quesiti dei contribuenti che costituiscono indubbiamente un importante passo avanti nel cammino verso la parità e l' equilibrio tra i protagonisti del rapporto tributario.

Registro: interpretazione ma non riqualificazione degli atti

Le modifiche – apportate dalla Legge di Bilancio 2018 – al Testo Unico dell’ imposta di registro (Tur) sono state analizzate dalla circ. Assonime n. 3/2018 . Chiarito che l’ art. 20 , Tur non è norma antiabuso , il Legislatore ha comunque fatto salvo il potere dell’ Amministrazione finanziaria di disconoscere i vantaggi tributari ottenuti indebitamente aggirando la ratio delle disposizioni dell’ordinamento al solo fine di ottenere un risparmio d’ imposta . Il copioso contrasto giurisprudenziale della riqualificazione degli atti si sposterà , senza però diminuire, dal citato art. 20 alle disposizioni antielusive , come attestano le (già) numerose sentenze che all’inizio di quest’anno si sono pronunciate in relazione alla decorrenza delle novità introdotte con la Legge di Bilancio. Insomma, nonostante l’intervento chiarificatore del Legislatore, siamo ancora lontani dal raggiungere certezza e stabilità nel nostro ordinamento tributario.

CASI OPERATIVI IVA

IVA

Diritto alla detrazione Iva

La detrazione dell’ imposta assolta sugli acquisti di beni e servizi, nonché all’ importazione , può realizzarsi a decorrere dal momento in cui l’ imposta diviene esigibile e quando il cessionario / committente è in possesso della fattura che comprova l’acquisto, e comunque non oltre il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’ anno in cui il diritto a detrazione è sorto . Queste le precisazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate con la C.M. 17.1.2018, n. 1/E. Vi sono poi operazioni particolari da considerare alla luce delle nuove regole, quali: le operazioni a split payment , le ipotesi di regolarizzazione degli acquisti e l’ emissione delle note di variazione.

RISCOSSIONE

Telefisco 2018: chiarimenti dell'Ente di Riscossione sulla rottamazione dei ruoli

Nel corso di Telefisco 2018, Agenzia Entrate-Riscossione ha chiarito alcuni aspetti applicativi relativi alla rottamazione dei ruoli bis, come ampliata dal D.L. 16.10.2017, n. 148, conv. con modif. con L. 4.12.2017, n. 172 . Alcuni chiarimenti riprendono quanto era stato specificato in merito alla c.d. «prima rottamazione», mentre altri si profilano molto favorevoli ai debitori. In particolare, uno dei principali chiarimenti forniti riguarda gli effetti della presentazione dell’ istanza di rottamazione da parte di contribuenti che hanno subito un pignoramento presso terzi . In tal caso, se dopo la domanda di rottamazione, il terzo pignorato ha già corrisposto all’Erario l’intero debito, il contribuente ha diritto alla restituzione dell’eccedenza, rispetto a quanto avrebbe dovuto pagare come effetto della rottamazione, che comporta lo stralcio di sanzioni e interessi di mora. È stata inoltre confermata la possibilità di riprendere la dilazione in essere alla data di presentazione della domanda di definizione . Nel caso in cui non si versi la prima rata della definizione agevolata, si chiede conferma che il debito residuo venga d’ufficio ripartito nel numero di rate non pagate del piano originario.

CONTENZIOSO

Fattura: valore di prova se rispetta forma e contenuto

Il documento della fattura rappresenta una prova ai fini Iva in favore del contribuente solo nell’ipotesi che questo documento sia redatto dall’ impresa nel rispetto dei requisiti di forma e contenuto ; l’Amministrazione finanziaria può, invece, contestare le operazioni oggettivamente inesistenti anche in forma meramente indiziaria o presuntiva. In tema di operazioni ritenute in tutto o in parte oggettivamente inesistenti, in relazione alle quali la fattura costituisce in tutto o in parte mera espressione cartolare di operazioni commerciali mai poste in essere da alcuno, l’ Agenzia delle Entrate ha l’ onere di fornire elementi probatori , seppur in forma meramente indiziaria o presuntiva , del fatto che l’operazione fatturata non è stata mai effettuata (o lo è stata solo parzialmente), dopo di che spetta al contribuente l’ onere di dimostrare l’effettiva esistenza delle operazioni contestate.

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