OPINIONE

ACCERTAMENTO

Nuovo volto della bancarotta fraudolenta impropria

Trasformazione del falso in bilancio in reato di pericolo concreto . Soppressione delle soglie di punibilità ed eliminazione del riferimento alle valutazioni . Le ripercussioni delle nuove fattispecie sull’ ambito operativo del delitto di bancarotta fraudolenta impropria .

Novità di Gerico 2015

Si riduce il numero complessivo degli studi di settore (da 205 a 204). Il nuovo studio di settore WM32U sostituisce i precedenti VM32U e VM45U . Nel complesso i modelli del 2014 interessano 51 studi del comparto manifatture, 60 per il settore dei servizi, 24 per i professionisti e 69 del commercio. Per quanto attiene alle novità di carattere applicativo si registra un deciso cambio di rotta sui correttivi anticrisi . Si passa dalla riduzione dei costi variabili (Gerico 2014 e precedenti) alla nuova versione che misura il grado di efficienza produttiva dell’ impresa . Vengono confermati anche per il 2014 gli indicatori di coerenza economica , approvati con D.M. 24 marzo 2014 destinati a contrastare possibili situazioni di non corretta compilazione dei dati previsti dai modelli rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore. Le modifiche riguardanti la modulistica prevedono per i soli studi revisionati nel 2014 che il rigo F15 (costo produzione servizi) rimanga vuoto conglobandolo in F14 (costo acquisto materie prime). Nel rigo F19 vanno ricomprese anche le prestazioni di lavoro accessorio (vouchers). Nel rigo F23 va registrato il 20% dell’Imu relativo agli immobili strumentali, versato nel periodo d’imposta oggetto della presente dichiarazione.

Voluntary disclosure: nuovi chiarimenti

La circolare Assonime del 19 maggio 2015, n. 16 fornisce un interessante approfondimento in tema di voluntary disclosure . La procedura di collaborazione volontaria , introdotta dalla L. 186/2014, prevede la presentazione di un’ istanza all’ Amministrazione finanziaria entro il 30 settembre 2015 , finalizzata a sanare le violazioni riguardanti le attività finanziarie e patrimoniali all’estero; l’attivazione della procedura consente di godere di agevolazioni sotto il profilo sanzionatorio , nonché di una copertura penale relativamente alla maggior parte dei reati fiscali e dell’ esclusione della punibilità per il reato di auto - riciclaggio . La circolare ripercorre gli aspetti più rilevanti della voluntary disclosure ed approfondisce specificamente il tema dei requisiti soggettivi ed oggettivi di accesso alla procedura.

Nuova disciplina del raddoppio dei termini di accertamento

La disciplina dei termini di accertamento in presenza di fattispecie che hanno rilevanza penale si avvia verso una regolamentazione e una razionalizzazione nell’ambito della legge di delega fiscale pubblicata nella Gazzetta Ufficiale ed entrata in vigore il 24 marzo 2014. Le nuove disposizioni, in particolare, sono contenute nello schema di decreto sulla certezza del diritto nei rapporti tra Fisco e contribuente. L’art. 2, infatti, modificando l’art. 43, co. 3, D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600 e l’art. 57, co. 3, D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, precisa che il raddoppio non opera qualora la denuncia sia presentata o trasmessa oltre la scadenza dei termini ordinari previsti per l’accertamento fiscale . Ciò, tuttavia, facendo salvi gli effetti degli atti impositivi notificati alla data di entrata in vigore del decreto legislativo . In accordo a quanto disposto dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 224/1990, l’ applicazione della nuova disciplina del raddoppio dei termini non dovrà attendere l’ approvazione del decreto legislativo della delega fiscale per trovare applicazione , stabilendo la stessa l’immediata efficacia giuridica dei contenuti di una legge delega.

Elusione fiscale ed abuso del diritto

La dottrina ha spesso affermato che le espressioni « elusione fiscale » e « abuso del diritto » costituiscono un' endiadi . È il caso di soffermarsi sulle relative nozioni, al fine di accertare l'eventuale l'unitarietà concettuale e, in tal caso, le conseguenze che ne derivano in caso di avviso di accertamento . In tale contributo si accerterà quindi se si tratti di un’ endiadi foriera di garanzie a favore del contribuente anche per le fattispecie anteriori alla riforma .

Trasferimento dei beni immobili espropriati

Il decreto di trasferimento di un immobile genera una serie di diritti ed obblighi in capo all'aggiudicatario il quale si vede, da una parte, liberare il bene acquistato dalle ipoteche, dall'altra parte invece il momento dell'aggiudicazione genera l' obbligo di pagamento delle imposte indirette . Queste variano a seconda del soggetto interessato. L' art. 26, D.L. 12 settembre 2013, n. 104 («Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca») ha apportato modifiche in materia di imposte di registro , catastali e ipotecarie con effetto dal 1° gennaio 2014 . In particolare ha modificato il valore fisso delle imposte catastali e ipotecarie . Con la sentenza 6/2014, la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo l'art. 1, co. 497, L. 23 dicembre 2005 prevedendo la possibilità , ai fini dell'imposta di registro, di calcolare l'importo dell' imposta di registro sulla base del valore catastale anziché sul prezzo di aggiudicazione .

Assolvimento virtuale dell'imposta di bollo

Nell’ultimo periodo alcuni documenti di prassi dell’Agenzia delle Entrate sono intervenuti a commentare varie novità in materia di assolvimento virtuale dell’ imposta di bollo con riferimento ai documenti digitali e analogici operando però una netta distinzione in merito ai termini e adempimenti .

RISCOSSIONE

Nuova possibilità di scegliere i ruoli da dilazionare

Da qualche mese , la richiesta di dilazione concessa da Equitalia non deve riguardare necessariamente l’ intero debito , ma anche una singola cartella di pagamento . Si tratta di un’ importante novità per i contribuenti che hanno pendenze con l’agente della riscossione e che, finora, non erano in grado di pagare l’importo complessivo del debito dovuto in base a diversi atti e/o cartelle neanche in maniera dilazionata. Pertanto, a differenza del passato dove la condizione necessaria per essere ammessi alla rateazione da parte di Equitalia era quella di pagare (in maniera dilazionata) l’intero debito del contribuente e, dunque, tutte le cartelle e/o gli atti di accertamento esecutivi e/o gli avvisi di addebito INPS, ora , invece, il contribuente può decidere autonomamente di chiedere la rateazione per uno o più atti , e di non pagare gli altri . Ne consegue che, d’ora in avanti, l’ agente della riscossione non potrà più negare la richiesta di dilazione solo perché il contribuente non intende (o non può) pagare l’ intero debito .

CONTENZIOSO

Reclamo e mediazione

Il duplice istituto del reclamo e della mediazione è stato introdotto nel nostro ordinamento tributario con il precipuo scopo di deflazionare il « contenzioso minore » (di valore non superiore ad € 20.000) con l’Agenzia delle Entrate, che rappresentava (e tuttora rappresenta) più della metà dell’attuale carico numerico delle Commissioni tributarie. La disposizione – introdotta nel luglio 2011 e messa a punto nel dicembre 2013 – stabilisce che il contribuente – prima di adire la via giurisdizionale – deve presentare un reclamo in via amministrativa (pena la improcedibilità del successivo contenzioso) per consentire alle parti di addivenire , se possibile, ad una mediazione ; che, però, è affidata non a un «giudice terzo» (e neanche a un «garante»), ma ad un diverso Ufficio della stessa Direzione (dell’Agenzia delle Entrate) che ha emesso l’atto di accertamento. Si tratta di un istituto giuridico « ambivalente », dato che si riporta alla logica (per un verso) dell’autotutela e (per l’altro) dell’accertamento con adesione; e, soprattutto, « ibrido », dato che la istanza di reclamo / mediazione può trasformarsi da atto amministrativo in ricorso giurisdizionale , con un rilevante impatto sul delicato equilibrio tra il diritto (costituzionalmente garantito) dei contribuenti di agire in giudizio senza ostacoli o ritardi e la esigenza (altrettanto sentita) di decongestionare l’attuale «giustizia tributaria» per renderla più efficace nelle controversie rilevanti e più rapida in quelle minori per le quali potrebbe essere più che adeguato un giudice monocratico purché «professionale e a tempo pieno».

Rassegna Massimario

(In)validità degli atti emessi da dirigenti illegittimi

Alla luce della sentenza 37/2015 della Corte Costituzionale – a seguito della quale sono «decaduti» dalla qualifica di dirigenti coloro che ricoprivano tale ruolo in seno alle Agenzie fiscali senza aver espletato i concorsi con possibili effetti sugli atti emessi dai funzionari che non potevano ricoprire tale ruolo – alcuni giudici di merito ritengono che gli atti siano comunque validi, mentre altri ritengono l’atto nullo per vizio di sottoscrizione. Si espongono di seguito, dopo aver richiamato alcune sentenze di Cassazione che si erano espresse sul punto prima dell’intervento del Giudice delle leggi, i due opposti filoni di orientamento: uno pro contribuente e l’altro pro Fisco.

(In)validità degli atti emessi da dirigenti illegittimi

La sentenza n. 37/2015 , emessa dalla Corte Costituzionale , ha suscitato un forte clamore mediatico . La « decadenza » dei dirigenti che ricoprivano ruoli in seno alle Agenzie fiscali , senza che avessero espletato i concorsi comporta necessariamente effetti nel processo tributario . Effetti che l’Agenzia delle Entrate ha subito cercato di smorzare. Senza farsi troppe illusioni di facili vittorie contro il Fisco, i contribuenti devono valutare attentamente i riflessi che la pronuncia comporta in ordine agli atti emessi ( illegittimamente ?) dall’ Amministrazione finanziaria .

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