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OPINIONE

Regime premiale al centro dei nuovi Isa tra luci e ombre

Potrebbero non essere molti a decidere di incrementare i propri ricavi o compensi per migliorare il livello di affidabilità ottenuto naturalmente, data la modesta portata del regime premiale . Coloro che otterranno un punteggio tale da entrare nel regime premiale, godranno invece pienamente dei benefit senza ulteriori sforzi. E, ancora, la sufficienza Isa non basterà per scongiurare l’inserimento nelle liste selettive ai fini della definizione delle specifiche strategie di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza. Sono questi, tra l’altro, gli aspetti del regime dei nuovi Isa, decollato tra luci (poche) e (molte) ombre, su cui gravano i dubbi degli esperti.

ACCERTAMENTO

Decreto crescita, obbligo di contraddittorio con il contribuente

Il decreto crescita 2019, veicolato nel Dl 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, all’art. 4- octies introduce nell’ambito dell’accertamento fiscale , previsto dal Capo II del Dlgs n. 218 del 1997, un nuovo obbligo per l’amministrazione finanziaria, che è tenuta ad avviare, necessariamente e nei casi espressamente previsti, un contraddittorio con il contribuente , per definire in via amministrativa la pretesa tributaria. La giurisprudenza di legittimità ha sottolineato da tempo che il contraddittorio procedimentale ha assunto, in giurisprudenza e in dottrina (e nella stessa legislazione), proprio con specifico riferimento alla materia tributaria, un valore sempre maggiore, quale strumento diretto non solo a garantire il contribuente , ma anche ad assicurare il migliore esercizio della potestà impositiva, il quale, nell’interesse anche dell’ente impositore, risulterà tanto più efficace, quanto più si rivelerà conformato e adeguato alla situazione del contribuente, con evidenti riflessi positivi anche in termini di deflazione del contenzioso .

Accesso ai dati precompilati Isa

Per calcolare il punteggio dato dagli Indicatori sintetici di affidabilità fiscale , oltre ai dati indicati nel modello, servono ulteriori dati (precalcolati), messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Due le modalità di acquisizione: direttamente dal contribuente mediante accesso al cassetto fiscale oppure dall’intermediario incaricato alla trasmissione della dichiarazione dei redditi, che può essere delegato oppure no al cassetto fiscale del contribuente.  

Firma degli atti per delega: si riapre la partita?

Con due sentenze del 2019 la Cassazione riapre - forse - la questione della validità degli atti sottoscritti per delega . La Corte, ribaltando un orientamento che sembrava ormai pacifico sin dal 2015, ritiene che la delega sia una delega di firma , e non di funzioni ; pertanto sarebbero valide anche le deleghe impersonali (“in bianco”) e prive di un termine . A questo punto, vista la delicatezza della questione, sarebbe auspicabile l’intervento delle sezioni Unite.

CASI OPERATIVI IVA

IVA

Detrazione Iva, le regole del pro-rata

In linea di principio, per i beni e/o i servizi che sono impiegati da un soggetto passivo Iva per effettuare nel contempo operazioni che attribuiscono il diritto a detrazione e operazioni che non conferiscono tale diritto, il recupero dell’imposta è ammesso soltanto per la quota parte dell’Iva proporzionale all’importo relativo alla prima categoria di operazioni. Tuttavia, nel nostro Paese l’ applicazione di un pro-rata relativo alle operazioni effettuate (c.d. pro-rata generale) riguarda tutta l’imposta assolta sugli acquisti e non solo quella concernente beni e servizi utilizzati promiscuamente. Il criterio di ripartizione dell’imposta “a monte” fondato sul fatturato non si applica, invece, nell’ipotesi di costi imputabili sia a operazioni imponibili o a operazioni senza applicazione dell’imposta ma con diritto a detrazione che a operazioni non soggette all’imposta e senza diritto a detrazione o a operazioni prive dei requisiti previsti per l’applicazione dell’Iva.

RISCOSSIONE

Rottamazione-ter e saldo e stralcio, nuove chances dal legislatore

Riaperta la possibilità di usufruire della definizione agevolata per tutti coloro i quali abbiano uno o più debiti affidati all'Agenzia delle Entrate-Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017. È questa una delle novità del decreto crescita, da poco convertito in legge. Questa chance è offerta anche alle persone fisiche che versino in difficoltà economica, attraverso la procedura del c.d. saldo e stralcio.

CONTENZIOSO

Imposta di registro, scompare la riqualicazione degli atti

L’art. 20 del Tur cambia pelle. Ci son voluti anni perché avvenisse e ciò grazie alla legge di bilancio 2019. La modifica è retroattiva e questo è già un passo avanti. Essendo cambiata la norma si sono aperti nuovi scenari sul fronte, vale a dire che l’ amministrazione finanziaria non potrà più “sua sponte” riqualificare gli atti, come ha fatto fino al 31 dicembre 2018, ma dovrà limitarsi ad analizzare il singolo atto che sarà sottoposto alla registrazione da parte del notaio. A questo cambiamento è stata data una portata “ innovativa perché è di interpretazione autentica ” della norma stessa. Molto contenzioso tributario sarà eliminato , perché il giudice di merito nelle prossime udienze dovrà tener conto di tale innovazione. Chissà se l’ufficio si riparerà dietro l’ istituto dell ’ autotulela dell’avviso di accertamento a suo tempo emesso, impugnato poi dalla società, al fine di non essere condannato alle spese del giudizio? Staremo a vedere. Sarà utile un intervento in merito da parte del Mef per chiarire eventuali dubbi. 

Sgravio della cartella e dissequestro penale: quale profitto del reato?

La Corte di cassazione torna ad affrontare il tema del sequestro per equivalente finalizzato alla confisca , ciclicamente all’attenzione degli Ermellini per la sempre maggiore frequenza con cui tale provvedimento cautelare viene adottato nel corso delle indagini e sollecita una serie di puntualizzazioni. Il Collegio ha nuovamente sposato l’ orientamento secondo cui, in tema di reati tributari, non è̀possibile disporre o mantenere il sequestro funzionale alla confisca per equivalente , in caso di annullamento della cartella di pagamento da parte della Commissione Tributaria, con sentenza ancorché non definitiva e in presenza del relativo provvedimento di sgravio da parte dell’Amministrazione finanziaria.

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