OPINIONE

La corsia preferenziale di Equitalia è davvero necessaria?

La riscossione dei debiti del cittadino verso lo Stato è regolata in maniera del tutto diversa e con un potere ben più efficace di quello in possesso dei privati per il recupero forzoso dei propri crediti . Si analizzano in questo articolo le «corsie preferenziali» attribuite dalla legge ad Equitalia S.p.a.

ACCERTAMENTO

Nuovi interpelli: chiarimenti delle Entrate C.M. 9/E/2016

Con la C.M. 1° aprile 2016, n. 9/E l’Agenzia delle Entrate ha reso i primi chiarimenti in ordine alla disciplina sostanziale e procedurale dell’ interpello del contribuente , come modificato dal D.Lgs. 24 settembre 2015, n. 156, e con riferimento alle istanze relative ai tributi amministrati dalla stessa Agenzia . Le modifiche apportate all’art. 11 dello Statuto del contribuente hanno riguardato anche la declinazione a livello di norma primaria dei requisiti , estrinseci ed intrinseci, per la valida presentazione dell’ istanza , oltre alla disciplina dell’istruttoria e dei tempi di lavorazione delle istanze. La maggiore tempestività nella redazione dei pareri in uno alla tendenziale eliminazione delle forme di interpello «obbligatorio» e alla omogeneità anche in sede di eventuale tutela giurisdizionale e delle regole procedurali applicabili rappresentano i criteri guida che hanno determinato le modifiche principali all’istituto dell’interpello.

Nuovo modello della cartella di pagamento

Con provvedimento 19 febbraio 2016, prot. n. 27036 del Direttore dell’Agenzia delle Entrate è stato approvato il nuovo modello di cartella di pagamento e dei fogli Avvertenze relativi ai ruoli dell’Agenzia delle Entrate ai sensi dell ’art. 25, D.P.R. 29 settembre 1973, n. 602 [CFF7225] . L’adozione del nuovo modello è obbligatoria per le cartelle di pagamento relative ai ruoli consegnati agli Agenti della riscossione a decorrere dal 1° gennaio 2016.

Modello 231 e fasi fondamentali dell'attività di redazione

Ai fini della redazione di un idoneo Modello 231 occorre seguire una serie di mo dalità esecutive pratiche che si possono sintetizzare in tre fasi : acquisizione della documentazione aziendale necessaria all’impostazione dell’attività di audit; svolgimento dell’ attività di audit volta all’individuazione delle aree a rischio verificazione reati ; redazione della parte generale del Modello e predisposizione dei protocolli di controllo .

Questioni in tema di depenalizzazione

In attuazione della legge delega 67/2014, i DD.LLgs. 15 gennaio 2016, n. 7 e 8 realizzano un intervento deflattivo di ampio respiro nell’ambito del quale per la prima volta l’ obiettivo di ridurre l’ area del penalmente rilevante viene perseguito accostando alle sanzioni amministrative quelle di natura civilistica . Questa nuova tecnica di depenalizzazione che può definirsi «combinata» (in argomento, Buffone, « Una combinazione genetica innovativa che ha due funzioni », in Guida al Diritto , n. 8/2016, pagg. 55 e segg.) presenta al pari di quella tradizionale la peculiarità di consistere in interventi di natura « ablativa » nel senso che, lasciando intatto il contenuto sostanziale del precetto, eliminano soltanto la valenza penale della sanzione ; a quest’ultima viene infatti attribuita ex lege la natura di «amministrativa» oppure «civile».

Violazioni tributarie: è responsabile solo la società

Per la violazione di norme tributarie relative al rapporto fiscale proprio di società o enti con personalità giuridica la responsabilità è esclusivamente della società e non del suo consulente fiscale, anche se ritenuto amministratore di fatto. È quanto ha affermato la Cassazione con la sentenza 11 marzo 2016, n. 4775 nella quale ha precisato che, in virtù della normativa in vigore dal 2003 – e, in particolare, dopo il 2 ottobre 2003 , data di entrata in vigore del D.L. 269/2003 – per le sanzioni amministrativo-tributarie relative a violazione di norme tributarie non sussiste più responsabilità solidale tra ente collettivo e legale rappresentante o amministratore di fatto, ma le sanzioni si applicano solo alla persona giuridica : è il principio della riferibilità esclusiva delle sanzioni all’ente. Tale principio di riferibilità esclusiva è comunque irretroattivo : di conseguenza, per le sanzioni notificate prima del 2 ottobre 2003 , vale il principio «opposto» della responsabilità solidale tra ente e legale rappresentante o amministratore di fatto.

Scomputo delle ritenute

In risposta ad una recente interrogazione parlamentare (Camera dei deputati, 10 marzo scorso, 5-08069 Busin), l’Amministrazione finanziaria ha ribadito, in conformità a quanto precisato nella R.M. 68/E/2009 che il contribuente che non riceve la certificazione del sostituto , può comunque scomputare le ritenute subite , esibendo la documentazione idonea a comprovare l’ importo del compenso effettivamente percepito . Viene così risolta, forse in modo definitivo, l’annosa questione relativa alla possibilità di scomputare le ritenute d’acconto subite in assenza di certificazione rilasciata dal sostituto d’imposta .

RISCOSSIONE

Atto di pignoramento presso terzi

È di questi giorni la notizia che Equitalia sta inoltrando tramite pec (posta elettronica certificata) lettere di pignoramento di crediti, con cui ordina ai clienti o ad altri debitori del contribuente inadempiente di pagare direttamente somme di denaro fino a concorrenza del credito per cui si procede. Qualora, infatti, trascorsi 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento o generalmente 90 giorni dalla notifica dell’avviso di accertamento esecutivo o ancora 5 giorni dalla notifica dell’avviso di mora, il contribuente non provvede a mettersi in regola con i pagamenti delle somme dovute, anche in forma rateale, l’ Agente della Riscossione ha la facoltà di adottare , a propria discrezione, misure cautelari (quali, ad esempio, il fermo amministrativo o l’ipoteca) o misure esecutive , e di ordinare ai terzi di pagare direttamente nelle sue mani crediti vantati dal debitore . Ovviamente, i terzi non ricevono la notifica dell’intimazione di pagamento in qualità di debitori di Equitalia e degli enti per i quali la stessa riscuote, ma soltanto in forza dei rapporti che intrattengono con il debitore inadempiente e delle somme a quest’ultimo dovute.

CONTENZIOSO

Falso in bilancio

La Suprema Corte di Cassazione, in modo collegiale, ha stabilito con la pronuncia del 31 marzo 2016 che il falso valutativo è ancora reato . La decisione è stata sorprendente, in quanto gli addetti ai lavori aspettavano un verdetto contrario a quello deciso. Hanno preso piede una posizione conservatrice e un orientamento minoritario che si è venuto a formarsi con la legge precedente. Le motivazioni della sentenza spiegheranno il tutto.

Rassegna Massimario

Eredi e Fisco

Le vicende processuali, ma ancora prima quelle inerenti la notifica degli atti tributari , hanno interessato la giurisprudenza e la prassi ministeriale. Diversi sono gli aspetti da analizzare, quali la soggettività passiva degli eredi , la notifica degli atti e la ( in ) trasmissibilità delle sanzioni .

Eredi e Fisco: successioni nei debiti tributari

Solo in seguito all’accettazione dell’eredità il «chiamato» assume lo status di erede, nei confronti del quale avviene la successione dei debiti e crediti del defunto. In tema di obbligazioni tributarie , grava sull’ Amministrazione finanziaria creditrice del de cuius l’ onere di provare l’ accettazione dell’ eredità da parte del chiamato . Tale onere non può essere assolto con la produzione della sola denuncia di successione. D’altro canto, è onere dei chiamati all’eredità produrre l’eventuale atto di rinuncia all’eredità. Qualora l’Amministrazione finanziaria notifichi un atto tributario ad un soggetto che non ha accettato l’eredità, questo va annullato in base al vizio di erronea individuazione del soggetto titolare di imposta. Le questioni inerenti il Fisco e gli eredi (o i chiamati all’eredità) hanno dato luogo a numerosi contrasti giurisprudenziali che vengono di seguito sintetizzati.

loader